I VIZI DEGLI ITALIANI – Opera prima –

Le Dita nel Naso



No, questa maestosa opera non parlerà dei vizi capitali. Chiedete a Ruini o al vostro parroco di fiducia se volete saperne di più riguardo a lussuria o altre cosacce da evitare per  non finire all’inferno a parlare di lasagne al ragù con Paolo&Francesca & Co.
Quest’opera – prima nel suo genere – andrà a trattare in maniera approfondita i piccoli gesti abitudinari (ma privi di buon gusto) degli abitanti del Bel Paese, dalle scorregge in ascensore alle leggi ad personam.
Ed eccoci al primo gesto abituale: le dita nel naso.
Perché partire proprio dalle dita nel naso? Potrei argomentare questa scelta con argute spiegazioni di natura antropologica, facendo oltremodo la persona acculturata, ma io non sono acculturato. È che mi stavo scaccolando mentre pensavo a quest’opera galattica.
Scaccolarsi, difatti, non è una cosa da non fare assolutamente, poiché è una vera e propria esigenza fisiologica.
Il naso è all’apice della regione naso-faringea, il tratto iniziale dell’apparato respiratorio; e come tale è costituito da peli ed epitelio mucoso, che esercitano un’azione protettiva sul caro polmone, trattenendo le grosse particelle. Ma a forza d’esser trattenute, le grosse particelle dopo un po’ s’accumulano, e cominciano a dare fastidio. Ecco quindi l’azione meccanica dell’uomo che le va ad asportare. Niente di strano, tutto normale, tutto fisiologico. Dunque le dita nel naso non sono in sé un problema di maleducazione se analizziamo da vicino la situazione e se la inquadriamo in una situazione prettamente privata.
Il problema è che molti esemplari di esseri umani, si rendono conto delle particelle accumulate nel proprio naso in contesti socialmente impegnativi, come l’interno di un autobus o una sala congressi. Ulteriore problema è quando il soggetto in esame ci prende pure gusto e, pur senza rendersene conto, dà il via ad uno scaccolamento ai limiti dell’immaginabile.
L’azione infatti in questi casi è spesso e volentieri incontrollata, operata senza una presa di coscienza vera e propria da parte dello scaccolante, che si infila quasi come se fosse un riflesso incontrollato, le proprie dita nel naso. In questo contesto però, l’azione assume una connotazione di assoluta maleducazione. E di cattivo gusto, tra l’altro.
E allora ecco che l’esimio Pinco De Pallis, pur essendo un dotto ingegnere nucleare, quando si trova in pizzeria e sta aspettando che arrivi la sua Capricciosa, non ci pensa due volte a ravanarsi senza contegno il naso alla ricerca di qualche particella di troppo. E come lui, molti altri che si scaccolano in pizzeria o al ristorante prima che arrivi il cibo ordinato, come se scaccolarsi in questi casi fosse quasi un aperitivo. Ma oltre a non essere un aperitivo, non  è neanche una cosa igienicamente corretta, visto che le caccole non sono proprio le cose più pulite che possano venire a contatto con le mani prima che queste tocchino il cibo.
E invece via: sonde spazio-nasali spedite in orbita sul pianeta Narice alla ricerca di particelle che possano testimoniare la vita del pianeta.  E di vita se ne trova sempre.
Quindi è fondamentale il momento in cui prendersi cura del proprio naso, che si abbia un gran bel nasone come l’autore di quest’articolo, o che si abbia un bel nasino a patata: in privato e senza nessuno che ti vede, è ok; in mezzo a tutti, per di più se in un ristorante o in una pizzeria, è maleducazione. E fa schifo. Sarebbe peraltro auspicabile, dopo le operazioni di “nasocure” una genuina lavata di mani, vista la presenza di simpatici batteri felicemente annidati tra i peli lubrificosi del naso.

“Se perdi sangue dal naso vuol dire che ti sei scaccolato troppo.. o troppo poco !”
Per chi ha visto i Simpson, questa è una celebre frase del commissario Winchester detta al figliolo. Già, i bimbi più di tutti hanno la mania di ficcarsi le dita nel naso e poi di mettersele in bocca; ma loro sono giustificati: sono bimbi e in quanto tali, è una cosa normalissima e andrebbero in linea di massima lasciati fare. (Ok, Freud l’avrebbe spiegata meglio di me, ma accontentatevi, eccheccazzo!)
Ma quando sono i grandi a farlo? Certi grandi sono mille volte peggio dei bimbi. No, io non ci credevo, giuro, perché mi fa davvero schifo, ma c’è chi se le mangia. Cioè ve ne rendete conto? C’è chi si mangia quel semilavorato nasale di consistenza mucosa e pensa che sia squisito. Le tagliatelle di nonna Pina sono nulla in confronto.  Ma basta su questo non voglio andare oltre, spero che non stiate leggendo questo post e abbiate appena finito di mangiare. In tal caso tranquilli, il peggio è passato!
Parliamo ora di una casistica frequente: l’automobilista annoiato al semaforo.
Guidare è uno stress, si sa. In città poi non se ne parla. E ci si sente irritati da mille problemi. Se al semaforo ci si rende conto che uno di quei problemi è il naso intasato... è la fine! Chi fa le statistiche delle percentuali di gradimento a Silvio, infatti, ha calcolato che il 70,4% degli automobilisti si scaccolano al semaforo.
E qui secondo me siamo sul semiprivato, perché la macchina è tua, ma ti ci guarda dentro chiunque, a cosa fai mentre sei fermo al semaforo. Ma sei in macchina tua e dentro macchina tua ci fai quello che vuoi, quindi fatti di chi guarda. Ma dove vanno a finire le caccole degli automobilisti stressati? I destini sono fondamentalmente 3:  - essere mangiate (si, si, si, c’è chi lo fa);  - essere attaccate sotto il sedile (la cui variante è gettarle a terra nel tappetino del passeggero);  - o, come nel mio caso, essere gettate fuori dal finestrino. Si, a volte pure io mi scaccolo in macchina, abbasso il finestrino e la caccio fuori. La colpa non è mia, sono la città e i suoi semafori i colpevoli.
Insomma, scaccolarsi non è proprio un vizio o una cosa da maleducati; bisogna però scegliere sempre il momento più opportuno per farlo... e se proprio avete una palla da baseball dentro al naso e siete in mezzo alla gente, farlo con totale nonchalance, senza farsi vedere.

Un'unica cosa... se avete appena conosciuto una persona, gli avete stretto la mano e l’avete sentita un po’ appiccicosa... 
Mmm... forse non è perché ha appena finito di fare un art attack con la colla vinilica...



Foto: Neanche Frank Zappa riusciva a fare le sue magie musicali col naso intasato;

Foto in alto a destra: un ignaro giovine ripreso da un satellite nello spazio mentre si sta scaccolando in privato: attenti! Siamo sempre osservati mentre ci scaccoliamo;

Foto centrale a sinistra: la sensazione di fastidio provocata dalle caccole non risparmia neanche le intoccabili bionde.

2 commenti:

Viola d'Ondariva ha detto...

Caso vuole che la sottoscritta abbia letto cotanta poesia mentre mangiava una fetta di torta. Sublime.
Come dire, io sono una lady e questo è risaputo! Io non mi scaccolo, per dincibacco! E se poi mi si allargano le narici???? Dio no..

Anselmo ha detto...

Palllllleeeeeeeeee!!!! Tutti si scaccolano! Anche le ladies!
Ah ecco che quindi dò un consiglio che ho traslasciato sull'articolo: alle vere ladies che vogliono evitare l'allargamento inaspettato delle narici, è vivamente consigliato di scaccolarsi col dito mignolo!
Magari lo aggiungerò in appendice ;-)))
Ps: mi disp per la torta...

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